Ritengo che potersi confrontare con altre persone e condividere le proprie esperienze sia fondamentale. Ancora di più lo ritengo utile in quei casi in cui si ha il timore o si sente il bisogno di non sentirsi “diversi” e/o “soli”. Fortunatamente oggi è più facile che si crei questo confronto anche per le persone appartenenti alla comunità LGBT.
Con l’intento di promuovere questo processo di condivisione, ho intervistato un ragazzo di 29 anni, A., e raccolto la sua testimonianza per i lettori del nostro Blog.
R.: Ciao A., come definiresti il tuo orientamento sessuale?
A.: Gay.
R.: Quando hai capito di essere gay?
A.: Ho capito di essere gay sin da piccolo, non ricordo bene l’età precisa, ma ricordo di essere stato un ragazzino, andavo alle scuole medie.
R.: Come vivi il tuo orientamento sessuale?
A.: Oggi vivo bene il mio orientamento sessuale, grazie a vari fattori. Da quando mi sono dato il permesso di accettarmi, grazie anche ad un percorso terapeutico, senza raccontarmi scuse e dirmi che magari ero solo “confuso”, essermi dichiarato a mia madre, mio padre, amici e parenti mi ha dato il permesso di essere più sereno e felice. Sicuramente essere circondato da persone che accettano l’omosessualità e persone del mio stesso orientamento sessuale è una forza non indifferente.
R.: È sempre stato così?
A.: No, non è sempre stato così, è così solamente da pochi anni, fino a qualche anno fa lo nascondevo a tante persone e sopratutto non era accettato da me stesso.
R.: Hai fatto coming out? Con chi?
A.: Si, ho fatto coming out con i miei genitori e con gli amici che mi conoscevano da tempo e che quindi conoscevano anche il “vecchio” me, oggi non faccio coming out, non occorre farlo, non nascondo alle persone la mia omosessualità.
R.: Come ti sei sentito dopo averlo fatto?
A.: All’inizio, sopratutto con la famiglia, ho avuto varie sensazioni, prima mi sono sentito in colpa, avevo paura di aver deluso le loro aspettative, i loro sogni, ma in realtà poi mi sono sentito sollevato.
R.: Hai mai incontrato difficoltà legate al tuo orientamento sessuale in ambito scolastico e/o lavorativo?
A.: In ambito scolastico sì, difficoltà nel senso che ci sono state offese, sopratutto alle medie e ricordo bene che i professori non erano per niente in grado di fermare il comportamento di bullismo nei miei confronti. In ambito lavorativo invece non ho avuto nessun tipo di problema.
R.: Sei credente?
A.: Sì, credo in Dio. Non credo che se si è omosessuali non si possa credere e avere fede.
R.: Qual è il tuo rapporto con la religione che professi?
A.: Credo, ma non frequento la Chiesa, non credo che dall’istituzione Chiesa si possa pretendere una grande apertura nei confronti del “mondo gay”, ma credo invece che Dio ci accetta per come siamo, pur amando persone del nostro stesso sesso.
R.: Hai una relazione sentimentale al momento?
A.: Sì, al momento sono fidanzato.
R.: Da quanto tempo?
A.: Sono fidanzato da 4 anni.
R.: Ritieni che la recente approvazione del disegno di legge Cirinnà abbia cambiato il tuo e il vostro modo di vivere in Italia?
A.: La legge Cirinnà è stato un grande passo in avanti nei confronti del mondo LGBT, un grande riconoscimento che sicuramente ha cambiato la società che c’è oggi, un riconoscimento legale e civile, che ci riconosce e ci tutela. Credo che ci sia ancora molto da fare, ma un passo in avanti non indifferente è stato fatto, un passo che doveva essere stato fatto da tanti anni.
R.: C’è qualcosa in particolare che senti ti farebbe piacere di dire a chi leggerà questa intervista?
A.: Vorrei solo dire alle persone che ci leggono, che non dobbiamo vergognarci di essere ciò che siamo, non è una vergogna. Per coloro che ancora devono fare coming out, suggerisco di trovare la forza di farlo, con la propria famiglia e con gli amici cari, dopo ci si sentirà meglio e più leggeri. Se ci sarà qualcuno che non accetterà, non è un problema nostro, non siamo sbagliati.
R.: Come sai, il nostro blog si chiama “Scorri per sbloccare”. Nella tua storia, c’è stato qualcosa o qualcuno che senti averti “sbloccato” in merito al tuo orientamento sessuale?
A.: Mi hanno sbloccato certamente dei cari amici che, quando ancora io non mi ero dichiarato esplicitamente, mi hanno fatto capire che accettarmi mi avrebbe permesso di vivere veramente e serenamente la mia vita. Il volermi più bene ed accettarmi mi ha permesso di sbloccarmi.
R.: Grazie A. per averci raccontato la tua storia!
A.: Prego!
Riccardo Matteoli